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                                  Cossignano |      
                                 
                               
                              Cossignano è un comune di 1000 
                              abitanti della provincia di Ascoli Piceno          
                              Il 
                              territorio di Cossignano (poco più di 15 km²) 
                              occupa l'area collinare della dorsale fra le 
                              sorgenti del torrente Menocchia e del fiume 
                              Tesino. Il centro storico potrebbe essere 
                              contenuto in un campo di calcio: misura 180 m per 
                              90 m ed è di forma ovoidale. Il centro sorge più 
                              elevato del resto del comune protetto dalla cinta 
                              muraria. Cossignano è costituito da colline più 
                              o meno dolci e alcuni calanchi.          
                              Alcuni 
                              reperti rinvenuti dagli archelogi mostrano che 
                              Cossignano fosse abitato già al tempo dei Piceni. 
                              Nel 268 a.C. i Romani occuparono l'area di 
                              Cossignano. I Cossinii di Tivoli fecero arrivare 
                              un gran numero di schiavi che costruirono una 
                              fattoria, disboscarono e resero coltivabili gran 
                              parte delle terre circostanti all'attuale comune. 
                              I Cossinnii avrebbero dunque dato il nome alla 
                              zona di fundus Cossinianus o praedium 
                              Cossinianum. Un nome più antico dovrebbe 
                              essere Castellum Martis, esiste qualche 
                              prova sull'esistenza di questo nome rinvenuta 
                              nella vicina Cupra Marittima. 
                              Rimane 
                              comunque il fatto che il motto di Cossignano sia Ferax 
                              et Ferox, motto che rivela sia un'attitudine 
                              alla coltivazione della terra, sia all'arte 
                              militare. Nel 233 a.C. o 232 a.C. i Cossignanesi 
                              diventano Cives Romani sine suffragio e 
                              iscritti alla tribù Velina insieme agli altri 
                              Piceni e agli Umbri. Molti vengono arruolati come 
                              soldati di professione nell'esercito di Gaio 
                              Mario. Si attesta l'esistenza di un certo Cossineo 
                              che morì nella guerra spartacida. Ai tempi di 
                              Cesare e Pompeo visse forse il Cossignanese più 
                              potente della storia del piccolo paese: Lucio 
                              Afranio Amulino. Lucio Afranio si schierò 
                              decisamente dalla parte di Pompeo, fu per un certo 
                              periodo governatore di Siria, fu eletto console 
                              nel 60 a.C. poi però successivamente alla 
                              vittoria di Cesare nella battaglia di Farsalo il 
                              suo astro declinò in fretta. 
                              Nell'età 
                              cristiana e medievale la storia di Cossignano si 
                              legò a quella dello Stato Pontificio, poiché il 
                              paese entrò stabilmente in questo stato e fu 
                              sempre guelfo. Cossignano deve a Papa Niccolò IV, 
                              il papa ascolano, un primo riconoscimento di 
                              autonomia nel 1291. Nonostante da questa data 
                              Cossignano era di fatto autonomo la fondazione si 
                              fa risalire al 1303 quando papa Bonifacio VIII 
                              concesse la Coelestis Paterfamilias. Le 
                              ipotesi su perché proprio il 1303 sono: la prima 
                              perché ricorreva il millenario del martirio di 
                              San Giorgio, la seconda perché in questo anno 
                              Cossignano aveva ottenuto fondi sufficienti per 
                              costruirsi un comune e una campana. Probabilmente 
                              sono vere entrambe. 
                              Durante il 
                              medioevo Cossignano ha adottato una politica 
                              difensiva, l'unica possibile poiché non contava 
                              più di mille abitanti già allora e aveva un 
                              castello in una buona posizione. Per far fronte al 
                              bisogno di uomini Cossignano chiedeva soprattutto 
                              aiuti ad Ascoli e allo Stato Pontificio. Questo 
                              gli provocò l'ostilità di Fermo che era 
                              interessata a Cossignano per controllare meglio le 
                              mosse della sua eterna rivale Ascoli, e dei paesi 
                              che diventavano ghibellini. Nel 1229 il duca di 
                              Spoleto Rainaldo assediato in Ripatransone dalle 
                              forze della Santa Sede cercò di incendiare e 
                              radere al suolo Cossignano. Nel 1396, Andrea 
                              Tomacelli il governatore della Marca decise di 
                              risiedere per un breve periodo a Cossignano che 
                              divenne il capoluogo della regione da lui 
                              governata. Nel 1581 viene redatto lo statuto del 
                              Comune di Cossignano. Oggi questo documento è 
                              conservato presso l'Archivio di stato a Roma e 
                              nella British Library di Londra. 
                              All'indomani 
                              della nascita del Regno d'Italia gli intellettuali 
                              Cossignanesi difesero e mantennero l'autonomia del 
                              Comune, messa in discussione per via delle esigue 
                              dimensioni di Cossignano.         
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