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                                  Castel         
                                    di Lama |            
                                 
                               
                              Castel di Lama è un comune di 6600    
                              abitanti a. 204 s.l.m.           
                              La località    
                              di Castel di Lama prende il nome dal Torrente    
                              Lama, che attraversa il suo territorio insieme al    
                              torrente Tosa e al Chifene, affacciandosi sulla    
                              valle del Tronto. A dispetto del nome, Castel di    
                              Lama non fu mai un castello, inteso come centro di    
                              aggregazione del borgo, bensì un territorio    
                              costituito da isolate proprietà terriere a    
                              guardia delle quali dovevano essere dei luoghi    
                              fortificati, tra cui un castellum Lamae, citato    
                              nel 1381, che diede poi il nome all’attuale    
                              nucleo abitativo.    
                              Ancora oggi insediamenti sparsi, di solito ville    
                              rustiche, punteggiano tutta la zona, coltivata con    
                              ulivi, vigneti e alberi da frutto, tutte    
                              coltivazioni esistenti fin dal periodo romano.    
                              La chiesa più importante è la parrocchiale di    
                              S.Maria in Mignano, in località Piattoni, fondata    
                              nel 1506 e centro del nucleo cittadino    
                              Rinascimentale.        
                                       
                              Oltre a    
                              questa, sono da ricordare il Santuario della    
                              Madonna degli Angeli, in contrada Chiarini e due    
                              chiese di recente costruzione, entrambe in località    
                              Villa S.Antonio: S.Filippo Neri (1931) e S.    
                              Antonio (1974), che contiene come pala d’altare    
                              un’opera di Dino Ferrari: la Crocifissione.    
                              L’aspetto caratteristico del territorio è dato    
                              dalla presenza di numerose Ville signorili, forse    
                              antico retaggio di ville rustiche romane,    
                              costruite perlopiù durante il Settecento.           
                              La più    
                              importante è Villa Seghetti-Panichi, antica    
                              residenza degli Odoardi, una delle più illustri    
                              famiglie di Ascoli, cui fu probabilmente assegnato    
                              questo territorio come feudo fin dal XIV sec..           
                                       
                              La villa si    
                              trova tutt’oggi nello stesso luogo che viene    
                              identificato da alcuni studiosi come sito    
                              originario del castellum Lamae ed è circondata da    
                              un giardino ornamentale, dove in estate si tengono    
                              concerti aperti al pubblico.    
                              Per chi veniva dall’interno, passando per la Salaria,    
                              unico collegamento con il mare prima    
                              dell’apertura della superstrada, Castel di Lama    
                              costituiva una tappa obbligata per l’acquisto    
                              della cacciannanze, la pizza bianca alta e    
                              fragrante che veniva utilizzata per provare la    
                              giusta temperatura del forno a legna, prima di    
                              cuocervi il pane. Con la moderna tecnologia, la    
                              cacciannanze ha perso questa sua antica funzione,    
                              ma ha mantenuto invariata la sua fragranza e la    
                              sua bontà.           
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