La città si trova a                              
                                    25 km dal Mar Adriatico, alla confluenza tra                              
                                    il fiume Tronto e il torrente Castellano ed                              
                                    è circondata per tre lati da colline, tra                              
                                    cui vi è la montagna dell'Ascensione e il                              
                                    Colle San Marco e la Montagna dei Fiori.                              
                                    È collegata per via ferroviaria con San                              
                                    Benedetto del Tronto, per via stradale con                              
                                    Roma, attraverso la Via Salaria, e San                              
                                    Benedetto del Tronto, sulla costa adriatica,                              
                                    dove si trova il casello autostradale della                              
                                    Bologna-Taranto. 
                                    Due parchi naturali la circondano, quello                              
                                    dei Monti Sibillini a nordovest e quello dei                              
                                    Monti della Laga a sud.                             
                                    Frazioni
                                    Bivio Giustimana,  
                                    Campolungo-villa sant'Antonio, Caprignano,  
                                    Carpineto, Casa circondariale, Casalena,  
                                    Casamurana, Case di Cioccio, Casette, Castel  
                                    di Lama stazione, Castel Trosino, Cervara,  
                                    Colle, Colle san Marco, Colloto, Colonna,  
                                    Colonnata, Faiano, Funti, Giustimana, Il  
                                    Palazzo, Lago, Lisciano, Lisciano di Colloto,  
                                    Montadamo, Monte di Rosara, Morignano, Mozzano,  
                                    Oleificio Panichi, Palombare, Pedana,  
                                    Piagge, Pianaccerro, Poggio di Bretta,  
                                    Polesio, Ponte Pedana, Porchiano, Rosara,  
                                    San Pietro, Santa Maria a Corte, Talvacchia,  
                                    Taverna di mezzo, Trivigliano-villa Pagani,  
                                    Tronzano, Valle Fiorana, Valle Senzana,  
                                    Valli, Vena piccola, Venagrande, Villa  
                                    Sant'Antonio. 
                                    Storia
                                    Le origini della                              
                                    città sono avvolte nel mistero ma è                              
                                    abbastanza sicuro che la zona fosse popolata                              
                                    già nell'epoca neo-eneolitica da                              
                                    popolazioni italiche. Secondo una tradizione                              
                                    italica citata nella letteratura antica (Strabone,                            
                                    Plinio, Festo)                              
                                    la città venne fondata da un gruppo di Sabini,                              
                                    che vennero guidati da un picchio, uccello                              
                                    sacro a Marte                              
                                    durante una delle loro migrazioni (ver                              
                                    sacrum'). I Sabini                              
                                    si sarebbero fusi con altre popolazioni                              
                                    autoctone dando origine ai Piceni,                              
                                    di cui Ascoli divenne il centro principale                              
                                    anche grazie alla sua posizione sulla Via                              
                                    Salaria, che collegava il Lazio                              
                                    con le saline                              
                                    della costa adriatica.                              
                                    Nel 299                              
                                    a.C. si alleò con i Romani contro gli                              
                                    Etruschi, Galli e Sanniti e nel 269                              
                                    a.C. divenne Civitas Foederata a                              
                                    Roma. 
                                    Nel 91                              
                                    a.C. si ribellò a Roma insieme ad altre                              
                                    genti italiche (i Marsi in particolare ed                              
                                    altre popolazioni del sud Italia) e dette                              
                                    vita alla Guerra                              
                                    Sociale. Nell'89 a.C., dopo un lungo assedio, il generale                              
                                    romano Gneo                              
                                    Pompeo Strabone conquistò la città,                              
                                    trucidando i capi della rivolta e mandando                              
                                    in esilio parte dei suoi abitanti. Nell'88                              
                                    a.C. Ascoli fu iscritta alla Tribù                              
                                    Fabia, e solo nell'80                              
                                    a.C. venne finalmente riconosciuta la                              
                                    cittadinanza romana a tutte le popolazioni                              
                                    italiche. Giulio Cesare nel 49                              
                                    a.C. la designò capitale della regione                              
                                    dandole l'appellativo di Picenum. Ai                              
                                    tempi di Augusto, divenne la capitale della                              
                                    quinta regione italica, più tardi nel III                              
                                    secolo d.C. fu eretta a provincia                              
                                    autonoma con il nome di Picenum                              
                                    Suburcarium. Successivamente segue il                              
                                    destino al, come altre città, con la caduta                              
                                    dell'impero romano.                              
                                    Nell'alto medioevo                              
                                    subì la decadenza economica e le razzie dei                            
                                    barbari,                              
                                    tra cui quella dei Goti                              
                                    di Totila                              
                                    e dei Longobardi                              
                                    di Faroaldo                              
                                    (578).  
                                    Per due secoli fu                              
                                    sotto il dominio longobardo del Ducato                              
                                    di Spoleto (593-789)                              
                                    finché non passò sotto il controllo dei Franchi                              
                                    scesi in Italia                              
                                    al seguito di Carlomagno.                              
                                    In questi secoli si accentuò il potere dei                              
                                    vescovi (i cosiddetti vescovi-conti), tra                              
                                    cui Corrado II che con apposito                              
                                    diploma concede al feudatario vescovo Bernardo                              
                                    I nel 1037, il diritto di Zecca.                              
                                    Nel periodo la città                              
                                    viene trascinata in più occasioni nella più                              
                                    vasta lotta per il predominio in Europa tra guelfi                              
                                    e ghibellini.                             
                                    Nel 1183                              
                                    si costituisce in libero comune, conoscendo                              
                                    però il saccheggio e la distruzione ad                              
                                    opera delle armate imperiali di Federico                              
                                    II. Le libertà municipali sono minate                              
                                    dalle lotte di fazione tra le famiglie più                              
                                    in vista, tra cui il Signore Andrea D'Acquaviva                              
                                    e più tardi Ladislao I°-re di Napoli, Conte Carrara , che finiscono per                              
                                    aprire la strada a personaggi ambiziosi come                            
                                    Galeotto                             
                                    Malatesta (XIV secolo) che viene                              
                                    cacciato da una rivolta e in seguito a Francesco                              
                                    Sforza che instaura una crudele                              
                                    dittatura (XV secolo) che viene abbattuta                              
                                    nel 1482,                              
                                    anche se Ascoli è costretta a riconoscere                              
                                    la sovranità della Chiesa.                              
                                    Non cessano i                              
                                    disordini interni tra opposte fazioni che                              
                                    conduce a decadi di ribellioni, massacri,                              
                                    razzie, alla crescita del banditismo e alla                              
                                    decadenza delle virtù civili.                              
                                    Venne annessa alla Prima                              
                                    Repubblica Romana e nel 1860                              
                                    viene annessa al Regno                              
                                    d'Italia di cui seguirà d'ora in avanti                              
                                    tutte le vicende. Degne di nota sono le                              
                                    vicende della resistenza ascolana nel                              
                                    settembre 1943 contro l'occupazione tedesca,                              
                                    che sono valse alla città la Medaglia                              
                                    d'Oro al Valor Militare per attività                              
                                    partigiana. 
                                    Arte 
                                    e Cultura
                                    Ascoli è una delle                              
                                    città più belle, monumentali e antiche                              
                                    d'Italia: il suo centro storico è                              
                                    interamente costruito in travertino                              
                                    (una tipo di marmo ricavato dalle cave                              
                                    vicine), e ha come fulcro la suggestiva Piazza                              
                                    del Popolo una delle più belle d'Italia                              
                                    in stile rinascimentale. La piazza raccoglie                              
                                    i monumenti più importanti della città                              
                                    come il Palazzo                              
                                    dei Capitani del Popolo con accanto lo                              
                                    storico Caffè                              
                                    Meletti, la chiesa di San                              
                                    Francesco con l'Edicola                              
                                    di Lazzaro Morelli, La                              
                                    Loggia dei Mercanti e nelle sue                              
                                    immediate vicinanze il Teatro                              
                                    Ventidio Basso. Altro fulcro cittadino                              
                                    è un'altro suggestivo spazio urbano: Piazza                              
                                    Arringo (la più antica piazza di                              
                                    Ascoli) dove si eleva la Cattedrale di Sant'Emidio,                              
                                    patrono della città, il medievale Battistero                              
                                    San Giovanni, nelle immediate vicinanze                              
                                    il Palazzo                              
                                    Bonaparte, il Palazzo                              
                                    dell'Arengo (sede dell'importante Pinacoteca                              
                                    Civica) e il Palazzo Vescovile.                              
                                    Non solo piazze, ma anche suggestive strade                              
                                    e vicoli di impronta schiettamente medievale                              
                                    caratterizzano il suggestivo centro storico                              
                                    di Ascoli Piceno come via di Solestà,                              
                                    via Soderini o Corso Mazzini,                              
                                    la principale arteia cittadina. Tra gli                              
                                    altri monumenti degni di nota sono da citare                              
                                    poi la chiesa                              
                                    dei SS. Vincenzo e Anastasio dalla bella                              
                                    facciata suddivisa in riquadri, poi il Ponte                              
                                    Romano (o ponte di Solestà) presso                              
                                    la l'omonima Porta                              
                                    Solestà (la quale è visitabile al suo                              
                                    interno), Porta                              
                                    Gemina, Porta                              
                                    Tufilla, la Fortezza                              
                                    Pia, la chiesa di Sant'Agostino                              
                                    (attualmente in restauro), il Palazzetto                              
                                    Longobardo, la Torre                              
                                    degli Ercolani una delle poche torri                              
                                    superstiti tra le decine che compaiono nelle                              
                                    cronache medioevali. Meritevoli di essere                              
                                    visti sono anche i templi dedicati al Santo                              
                                    Patrono quali: Sant'Emidio                              
                                    alle Grotte e Sant'Emidio                              
                                    Rosso. Nelle immediate vicinanze della                              
                                    città c'è anche l' Albero                              
                                    del Piccioni e nella zona di Porta                              
                                    Cartara il complesso, restaurato di recente                              
                                    della Cartiera                              
                                    Papale. Suggestive pure sono le Grotte                              
                                    dell'Annunziata, ciclopica costruzione                              
                                    del periodo romano.                              
                                    Musei, 
                                    Palazzi e Castelli
                                    
                                      - Galleria 
                                        d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno
                                      
 - Museo 
                                        Archeologico Statale di Ascoli Piceno
                                      
 - Museo 
                                        di Storia Naturale A. Orsini di Ascoli 
                                        Piceno
                                      
 - Museo 
                                        Diocesano di Ascoli Piceno
                                      
 - Museo-Biblioteca 
                                        "F.A.Marcucci" di Ascoli 
                                        Piceno
                                      
 - Pinacoteca 
                                        Civica di Ascoli Piceno
 
                                     
                                    Palazzi 
                                    di Ascoli Piceno
                                    
                                      - Palazzo  
                                        dell'Arengo;
                                        
                                      
 - Palazzo  
                                        dei Capitani del Popolo 
                                      
 - Palazzetto  
                                        Longobardo;
 
                                         
                                     
                                    Altre 
                                    costruzioni storiche
                                    
                                      - Forte 
                                        Malatesta
                                      
 - Fortezza 
                                        Pia
                                      
 - Ponte 
                                        di Cecco
                                      
 - Torre  
                                        degli Ercolani
  
                                         
                                     
                                    Manifestazioni
                                    La città è per                              
                                    molti versi legata alle tradizioni religiose                              
                                    e civili e i principali avvenimenti                              
                                    cittadini ruotano intorno alla festività                              
                                    del patrono Sant'Emidio                              
                                    il 5 agosto. La prima domenica di agosto si                              
                                    tiene una solenne sfilata storica in costumi                              
                                    rinascimentali con oltre mille figuranti                              
                                    (che comprendono le autorità cittadine,                              
                                    Sindaco compreso), al termine della quale si                              
                                    tiene il torneo                              
                                    cavalleresco della Quintana, basato su                              
                                    antichi statuti del XIV                              
                                    secolo e che si tiene dal 1955                              
                                    senza interruzioni, da alcuni anni è stata                              
                                    anche inserita la manifestazione della                              
                                    Quintana in notturna, si svolge intorno agli                              
                                    inizi del mese di luglio, quest'anno i                              
                                    Sestieri vincitori sono: Porta Romana per                              
                                    l'edizione di luglio e Piazzarola per                              
                                    l'edizione di agosto. Molto interessante,                              
                                    per il suo carattere goliardico e popolare,                              
                                    il Carnevale                              
                                    di Ascoli, con la partecipazione dei                              
                                    cittadini, sia in gruppi che in carri                              
                                    (domenica e martedì di carnevale). Molto                              
                                    sentita anche la notte della festa Patronale                              
                                    di S.Emidio con fuochi d'artificio visibili                              
                                    da tutte le case a partire dalla mezzanotte.                              
                                    Economia
                                    Di recente  
                                    industrializzazione, Ascoli Piceno vanta una  
                                    discreta zona industriale con la presenza di  
                                    alcune importanti aziende italiane (Barilla, 
                                    Carbon) e multinazionali (Cartiera Ahlstrom,  
                                    Manuli, YKK,Pfizer) con stabilimenti  
                                    produttivi attivi nella gomma, carta,  
                                    prodotti farmaceutici, ma la maggior parte  
                                    dell'economia  
                                    ruota intorno a piccole e medie aziende a  
                                    conduzione familiare (Anisetta Meletti,  
                                    Borgioni, Gela, Sabelli) e sulla fornitura  
                                    di servizi professionali per i piccoli  
                                    centri della Valle del Tronto  
                                    e delle montagne circostanti.  
                                    Sport
                                    Calcio
                                    La città ospita le                              
                                    gare interne dell'Ascoli                              
                                    Calcio, prima società sportiva delle                              
                                    Marche fondata nel 1898, presente da oltre                              
                                    30 anni nel settore professionistico più                              
                                    volte definita "la regina delle squadre                              
                                    di provincia d'Italia": nel corso della                              
                                    sua storia ha vinto 2 campionati di serie C,                              
                                    5 campionati di serie B e una Mitropa                              
                                    Cup, disputando ben 17 stagioni in serie                              
                                    A (migliore piazzamento: 4° posto nel 1979/80)                              
                                    e 1°in serie B.                              
                                    Ciclismo
                                    Ascoli Piceno è                              
                                    stata più volte arrivo di tappa del Giro                              
                                    d'Italia: 
                                    
                                      - 1988:  
                                        2^ tappa, vinta da Guido  
                                        Bontempi.
                                      
 - 2004  
                                        (19  
                                        maggio): 10^ tappa, vinta da Alessandro  
                                        Petacchi.
 
                                     
                                    Corse
                                    Ascoli Piceno                              
                                    ospita ogni anno nel tracciato Colle S.                              
                                    Marco-Colle                             
                                    S. Giacomo, la "Coppa Paolino                              
                                    Tedori", giunta alla 45° edizione,                              
                                    valevole per il " CIVM - Campionato                              
                                    Italiano Velocità Montagna".                              
                                     
                                    Città                              
                                    gemellate
                                    
                                        
                                        Massy, Francia,  
                                        dal 1997,gemellata  
                                        dal sindaco Roberto Allevi, per Ascoli  
                                        Piceno e dal sindaco Vincent Delahaye  
                                        per Massy 
                                        
                                        Treviri, Germania,  
                                        dal 1958,  
                                        gemellata dal sindaco Serafino Orlini,  
                                        per Ascoli Piceno e il borgomastro  
                                        Heinrich Raskin per Treviri  
                                     
                                     
                                    Onorificenze
                                    
                                    È tra le Città                              
                                    decorate al Valor Militare per la Guerra di                             
                                    Liberazione per i sacrifici delle sue                              
                                    popolazioni e per la sua attività nella                              
                                    lotta partigiana durante la seconda                              
                                    guerra mondiale.                             
                                    Il 12                              
                                    aprile 2001,                              
                                    la città di Ascoli Piceno è stata                              
                                    insignita della Medaglia                              
                                    d'Oro al Valor Militare per l'attività                              
                                    partigiana con la seguente motivazione: [2]                             
                                    
                                      
                                        
                                          | 
                                             
                                              «La fiera e                              
                                              pacifica città di Ascoli Piceno,                              
                                              dopo l'armistizio dell'8 settembre                              
                                              1943, non esitò a sollevarsi                              
                                              contro il tedesco invasore. Già                              
                                              il 12 settembre, il coraggioso                              
                                              comportamento dei militari del                              
                                              presidio aveva costretto alla resa                              
                                              le forze nemiche, superiori in                              
                                              uomini e mezzi, mentre dal 2 al 5                              
                                              ottobre, al Colle San Marco, un                              
                                              pugno di giovani ardimentosi, male                              
                                              armati ed equipaggiati, si                              
                                              batterono duramente, contro unità                              
                                              germaniche, subendo dolorose                              
                                              perdite. La popolazione ascolana,                              
                                              non desistette dal proseguire la                              
                                              lotta, partecipando a numerosi                              
                                              scontri, come quelli in località                              
                                              Venagrande, Castellano e                              
                                              Vallesenzana, che furono fra i                              
                                              momenti più significativi della                              
                                              sua irriducibile volontà di                              
                                              partecipare direttamente alla                              
                                              liberazione del territorio. Non                              
                                              meno agguerrita fu l'attività dei                              
                                              "gruppi di azione                              
                                              patriottica", conclusasi con                              
                                              l' ardita liberazione dalle                              
                                              carceri cittadine di tutti i                              
                                              detenuti politici. Ad essa va                              
                                              aggiunta la pericolosa opera                              
                                              svolta a favore di migliaia di                              
                                              prigionieri alleati e di militari                              
                                              italiani sbandati molti dei quali                              
                                              furono condotti in salvo oltre le                              
                                              linee. Numerose furono le perdite                              
                                              di vite umane, le deportazioni e                              
                                              le distruzioni subite dalla città,                              
                                              che fu sempre sorretta dalla fede                              
                                              in una Patria migliore, risorta                              
                                              dalla dittatura fascista. Ascoli                              
                                              Piceno, 12 settembre 1943 - 20                              
                                              giugno 1944»                             
                                             
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