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Acquasanta Terme

         


Acquasanta Terme in Italia nella regione Marche

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Acquasanta Terme

Acquasanta Terme è un comune di 3.275 abitanti della provincia di Ascoli Piceno.

Tito Livio Patavino narra che L.M. Planco, console nell'anno 712 dalla fondazione di Roma (50 a.C.) ritrovò salute e vigore nelle acque di Acquasanta dopo aver sperimentato inutilmente quelle dei più famosi bagni di Toscana.

Le origini di Acquasanta si confondono con quelle delle sue terme: l'antico tratturo preistorico, poi divenuto via consolare in età augustea, trovava in Acquasanta, per la ricchezza di grotte e i tepori delle acque termali, un naturale punto di sosta e di ristoro. (Acquasanta come "Vicus ad Aquas"). Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, la città vede in successione insediamenti Longobardi, il passaggio dei Franchi, l'influenza dei monaci benedettini dell'Abbazia di Farfa, il dominio dei vescovi-conti di Ascoli. In epoca moderna fu poi inserita nello Stato Pontificio, fino all'Unità d'Italia. Dal 1300 il territorio è suddiviso in "sindacati" autonomi (Acquasanta e Luco, Quintodecimo, Monteacuto, Montecalvo). Nel 1865 i quattro sindacati vengono riuniti in unica realtà amministrativa, con capoluogo Acquasanta. La montagna acquasantana è stata interessata nei secoli da fenomeni di ribellione, solidamente radicati nel contesto socio-economico. Tra i capi più in vista delle bande, costituite dai cosiddetti "briganti", si ricorda Giovanni Piccioni, ex Priore di Montecalvo attivo negli anni immediatamente successivi al 1860. Nel corso della seconda guerra mondiale, italiani e slavi danno vita alla resistenza partigiana che culmina con l'eccidio di Pozza e Umito (1944). Nel 1957 assume il nome di Acquasanta Terme.

È una località termale a 20 km circa da Ascoli Piceno, sulla via Salaria, nota per le proprietà curative delle sue acque (stabilimenti termali) ma il visitatore ha anche la possibilità di immergersi in vasche libere di acqua calda naturali. Nei dintorni è possibile passeggiare all'interno di boschi ben tenuti di castagno, querce, abeti e faggi e raggiungere rapidamente i Monti della Laga e dei Sibillini. A pochi chilometri dal centro abitato sorge la fortezza circolare di Castel di Luco (XIV secolo), così chiamato da Lucus (bosco), oggi riadattato a pregevole ristorante di cucina tipica.

Realizzazione: Ernesto Paleani Editore

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