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Serravalle di Carda (Apecchio) in Italia nella regione Marche

 MAPPA di Serravalle di Carda
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Chiesa di Santa Maria Assunta

Tratto dalla pubblicazione: Ernesto Paleani, Serravalle di Carda. Itinerari e confinazioni antiche e Loca Sanctorum, Cagli, 1997, pp. 27-33.

Chiese nel territorio di Serravalle e Loca Sanctorum

Oggi Serravalle di Carda ha una unica parrocchia dedicata a S. Maria Assunta , ma un tempo la zona era ricca di chiese, di cui la maggior parte sono scomparse e per questo motivo ho improntato la mia ricerca per riscoprire il passato e rintracciare l’ubicazione di questi insediamenti cristiani e il culto dei martiri.

Il priorato di S. Matteo di Val del Lago, S. Lucia del Trebbio, S. Bartolomeo di Valdara, S. Maria di Cistelleto sono le chiese di cui non sono più visibili le strutture, forse una attenta ricerca sui luoghi potrebbe aiutare a rintracciare le fondamenta o quanto meno gli indizi per la riscoperta. Dedicazioni Longobarde per S. Matteo e S. Bartolo(meo), dedicazione bizantina per S. Lucia [1], queste sono di certo le più antiche e significative determinazioni storiche, avvalorate anche da altri insediamenti cultuali, quali S. Michele Arcangelo (di Cerreto), S. Nicolò (di Bosso), S. Pietro (di Massa), S. Maria (di Cistelleto, Assunta di Serravalle), S. Cristoforo (di Virlo della Carda), S. Lorenzo (della Carda), S. Giovanni (della Carda).

Un territorio con un’alta concentrazione di chiese, di oratoi e di confraternite la cui evoluzione storica inizia subito dopo la cristianizzazione, che in queste zone viene molto in ritardo. Difficile è la verifica di questo passaggio cultuale, perché, al di là dei documenti pervenutici, molte strutture non sono più individuabili (S. Matteo di Val del Lago, S. Lucia del Trebbio, S. Bartolomeo di Valdara, S. Maria de Cestelleto) e la ricerca archeologica può essere solo ristretta a quelle aree di culto visibili (S. Maria Assunta dentro Serravalle, S. Pietro di Massa, S. Cristoforo della Carda, S. Lorenzo della Carda).

Un attento esame dei toponimi ci aiuta ad individuare anche quelle aree in cui le strutture sono scomparse: Trebbio (S. Lucia); Val del Lago (S. Matteo), Valdara (S. Bartoloneo).

Questa prima ricerca servirà, in seguito, ad individuare sui luoghi la presenza di strutture o materiali, che possano determinare la tipologia degli impianti immobili, con possibilità di ricuperare materiali di vario genere (ceramica, ferro, bronzo ed altro).

  

S. Maria Assunta in Serravalle

 In un privilegio di Eugenio III del 16 marzo 1154 si sottoponevono sotto la protezione della Sede Apostolica alcuni monasteri benedettini tra cui la chiesa di S. Maria in Trivio e S. Matteo [2]. Questo privilegio fa riferimento ad altra concessione del 1125 emanata da Onorio III.

La chiesa venne titolata alla Madonna (S. Maria) con l'appellativo in Trivio [3], ubicata nella Villa [4] del Trebbio di Castello (di Castelletto) accanto a quella di S. Matteo in Val del lago.

Per un lungo periodo l’Abbazia di S. Cristoforo di Casteldurante (attuale Urbania) ebbe sotto le proprie dipendenze la chiesa di S. Maria. Non è stato ritrovato alcun documento che precisasse il passaggio di S. Maria alle dipendenze dell'abbazia di S. Cristoforo, ma ritroviamo in un documento del 3 gennaio 1368 [5] che le chiese di S. Maria in Mave (Piobbico), SS. Trinità di Montenerone, S. Andrea di Piandimolino, S. Pietro di Brugna e la Carda  della Diocesi di Cagli facevano parte dell’Abbazia benedettina Nullius di S. Cristoforo.

Affreschi interni alla chiesa in fase di restauro.

Altare interno in fase di restauro

Il territorio della Carda comprendeva (S. Lorenzo, S. Cristoforo, S. Maria in Castelletto, S. Giovanni Battista). Infatti il 15 febbraio 1505 è l'abbate dell’Abbazia Nullius a procedere in quell'anno alla nomina del ed ancora un secolo dopo nella persona del parroco D. Basilio di Cristoforo [6]. Il 15 marzo 1567 era vicedirettore di S. Maria in Castelletto D. Pierpaolo Castellani [7], che presenziò anche al sinodo del 6 settembre 1568 [8].

La chiesa di S. Maria de Cristoleto, viene ricordata accanto alle chiese di S. Matteo di Val del Lago, di S. Bartolo in Villa Valdare e di S. Lucia in Villa Trebbi in documenti del 1565/1566. Nella chiesa di S. Maria de Cristoleto, nel settembre del 1570 era rettore D. Cardino Cardilli, il quale intervenne ad un sinodo a Castel Durante, confermando ancora la dipendenza da quella abbazia  [9].

Santa Maria Assunta dipinta da M. Ant. Dominucus anno MDLXXXIIII (chiesa di S.M. Assunta)

  Vi faceva tuttavia la sua visita, il 23 ottobre 1574 il delegato di Mons. Ragazzoni, che, sebbene fosse visitatore apostolico per la diocesi di Cagli e per l'abbazia nullius di S. Cristoforo di Casteldurante recensisce la chiesa di S. Maria in Castelletto de Serravalle tra quelle della diocesi di Cagli [10]

     Nel 1597 la chiesa di S. Maria con il priorato di S. Matteo di Val del lago e la chiesa di S. Lucia venivano dati in commenda a Sebastiano, figlio di Mario Brancaleoni Della Rocca[11].

     Il 12 dicembre 1653 D. Flaminio fu Paolo Bartoli erigeva in S. Maria una cappella dal titolo di S. Antonio abbate all'altare del Rosario  [12]. Durante la visita pastorale di Mons. Cosci del 1743 era parroco di S. Maria D. Silvestro Paleani

     I libri parrocchiali [13] risalgono a questo periodo: matrimoni (1644), battesimi (1676), morti (1694).

Interessante è la relazione della sacra visita di Mons. Scotti del 1885:

Antichissima è questa Parocchia, a cui furono anche unite le Chiese di S. Lucia, di Val del Lago e di S. Bartolomeo con le loro doti, e Chiese ora dirute: è posta in alpestre località e sotto una delle punte di Monte Nerone in luogo pericoloso, tanto chè non sono molti anni che una valanga precipitando furiosamente portò via la casa colonica unita alla Parocchiale con tutto il bestiame che vi restò ucciso insieme ad alcune persone; ed anche altre colte sotto il governo del presente Parroco Sig. D. Domenico Costanzi la Chiesa fu danneggiata per l’acqua, i lapi, e il terriccio che vi menò giù la tempesta dal sovrastante monte. Quel che è peggio, la Chiesa è sita nel peggior luogo del paese, da una parte è quasi sotterrata, e perciò l’altare laterale che corrisponde alla stessa parte è soppresso da lungo tempo. Avuto riguardo alla località, sarebbe meglio edificare la Chiesa in posto più acconcio, che restaurare la esistente, perché non vi si potrebbe mai fare un restauro completo e durevole; e questo pensiero sarebbe venuto in mente di M. Vescovo Scotti, ma forse non sarà di troppo facile esecuzione per la spesa in tempi di sacrifici.

La Chiesa è dedicata a S. Maria Assunta, e ne è Parroco il Sig. D. Domenico Costanzi, nativo del luogo, è fabbricata a volta, ma in modo molto irregolare, ed è tenuta con poca decenza. S. Eccellenza accompagnato dal Compilatore Prop.° Priori, e dal Sedgretario Battelli, vi pervenne la mattina del 15 settembre intorno alle sette, e vi fu accolto dal Sig. Pievano. Dopo un poco di riposo S. Eccellenza celebrò la Messa, e quindi intorno alle dieci aprì la S. Visita con tutte le formalità ingiunte Dal Pontificale Romano, terminando la S. Funzione con la Cresima e coll’interrogare i fanciulli intorno alla dottrina cristiana. In questa Parocchia si trova il fonte battesimale; è eretta la cappella di S. Antonio Abbate all’altare del SS. Rosario...

   

 Per lunghi anni resse la parrocchia D. Domenico Remedia (1888-1945), che sostenne anche i diritti economici dei suoi parrocchiani. Costituì il 17 settembre 1936 in parrocchia l' arciconfraternita della Passione di N.S.G. Cristo.

     Mons. Lorenzo Ceccarini, parroco dal 1963, si impegnò nella costruzione della nuova chiesa parrocchiale, di cui fu posta la prima pietra il 24 settembre 1973, mentre veniva consacrata l' 8 agosto 1976 dal Card. Pietro Palazzini [14]. Nella ristrutturazione delle parrocchie del 1986 alla parrocchia [15] di S. Maria Assunta di Serravalle furono uniti i territori della parrocchia (soppressa) di S. Cristoforo della Carda e della parrocchia, pure soppressa, del Divin Redentore a Valdara.

Santa Maria Assunta altare dipinto con paglia depositata nel pavimento per evidente stato di abbandono.  Visita anno 1978 di Ernesto Paleani, autore del libro

La Congregazione del Soccorso ha acquistato la chiesa Santa Maria Assunta con atto notaio Mancini Giuseppe di Urbania del 24 Novembre 2000 Rep. 79056 registrato in Urbino l'11 - 12 - 2000 al n°1497

Lo Statuto della Congregazione in vigore è del 24 Settembre 1949 approvato in pari data dal Vescovo di Cagli Mons. Raffaele Campelli
Edmondo Luchetti è Priore legale rappresentante approvato dall'Amm. Parr.le Mons. Giacomo Mura in data 4 Dicembre 2006 e confermato dal Vescovo di Fano Mons. Vittorio Tomassetti, in pari data.


[1] Nell’Italia Settentrionale, Lucia compare nel grandioso mosaico di Sant’Apollinare Nuovo (VI secolo).

[2] Il privilegio `e concesso all'abbate di S. Salvatore di Monte Acuto; ivi si elencano " ecclesiam S. Mariae in Trivio....ecclesiam S. Matthei in Valle de Lacu cum omnibus suis pertinentis ".

[3] Cfr. G.B. Mittarelli-A. Costadoni, Annales camaldulenses, III, p. 422 app.

[4] Oltre alla esemplificazione lingustica di “Villa”, quale agglomerato di più case è mia precisazione aver verificato che i luoghi ove è menzionata la parola “Villa”, vi è sempre all’80% la prova dell’esistenza di insediamento rurale romano.

[5] Dal Codice censuario dell’Abbazia di S. Cristoforo del Ponte di Urbania conservato nell’archivio della Curia Vescovile di Urbania.

[6] Cagli, Ms. 112, f. 9; C. Cosci, S. Visitatio pastoralis.....a. 1743, f. 144. Le chiese erano spesso officiate a mezzo di cappellani o vicerettori.

[7] Cagli, Arch. Capit., Ms. 99, f. 9r

[8] Cagli, Arch. Capit., Ms. 99, f. 9r, 33v; C. Cosci, S. Visitatio pastoralis....a. 1743, p. 144-145.

[9] Cfr. E. Rossi, Memorie ecclesiastiche di Urbania, Urbania 1963, p. 93.

[10] Visitatio calliensis ecclesiae....a. 1574, f. 66r-v - Rettore era D. Cardino Marciantoni di Piobbico.

[11] Cfr. A. Tarducci, Piobbico..., p. 204-205.

[12] Cfr. N. Priori, Relazione della visita pastorale.... a. 1885, p. 353

[13] Nella mia visita alla chiesa nell’agosto 1977 i libri erano completamente rovinati ed abbandonati, scoloriti e rosicchiati dai topi e dalle larve degli xilofori. Visto lo stato di abbandono furono restaurati a mie spese a Roma e consegnati a Padre Paolino Pazzaglia affinchè li conservasse nel Convento dei Cappuccini di Cagli per poi consegnarli al Vescovo. Oggi, essendo morto Padre Paolino non so dove li ha custoditi, perché non risultano consegnati al Vescovo.

[14] Bollario della Curia Vescovile di Cagli, v. II (dal 1973), p. 48 n. 45

[15] I nomi che conserviamo dei parroci si succedettero nella parrocchia di S. Maria Assunta di Serravalle sono: D. Francesco Matterozzi (1505), D. Basilio di Cristoforo (1505 ss.), D. Cardillo Vardilli (1570 ss.), D. Cardino Marciantoni (1574), D. Sebastiano Brancaleoni (1597), D. Giulio Cesare Marini (1630), D. Simone Fozio (1638), D. Andrea Tommasi (1644-1676), D. Ortensio Matteagi (1677 ss.), D. Crescentino Tacchi (1694 ss.), D. Girolamo Agostini (1710), D. Silvestro Paleani (1717-1745), D. Valerio Matteagi (1745), D. Carlo Bartolucci (1775-1805), D. Biagio Ludovici (1806-1841), D. Tommaso Fulvi (1841-1853), D.E. Ugolini (1855-1861), D. Domenico Cosanzi (1861 ss.), D. Domenico Remedia (1888-1945), D. Paolino Paolucci (1945-1962), Mons. Lorenzo Ceccarini (1963--).

 

Realizzazione: Ernesto Paleani Editore

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