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Rimini in Italia nella regione Emilia-Romagna

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Rimini

Rimini (Rémin, Rémni o Rémne in dialetto romagnolo, Ariminum in latino) è un comune italiano di 143.321 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.

La provincia fu istituita nel 1992 distaccandone il territorio dall'allora provincia di Forlì, solo nell'aprile 1995 ha iniziato a essere effettivamente operativa, con l'attivazione della Prefettura e l'elezione del primo consiglio provinciale. Il comune di Rimini comprendeva inoltre i territori dell'attuale comune di Riccione (fino al 1922) e quello di Bellaria-Igea Marina (fino al 1956), oggi comuni autonomi.

Rimini è la principale città, nonché la più popolosa, della Riviera romagnola e assieme con altre due città della sua provincia, Riccione e Cattolica, è una delle mete più famose del turismo balneare italiano e, più in generale, europeo (in modo particolare di provenienza tedesca e negli ultimi anni dell'Europa centro-orientale).

Rimini non è però solo un luogo di villeggiatura (le sue fortune turistiche iniziarono solo verso la fine del XIX secolo), ma anche una città di livello storico-culturale non indifferente (anche se quest'aspetto viene solitamente posto in secondo piano rispetto a quello più famoso di capitale della vita notturna e mondana). Fondata infatti dai romani nel 268 a.C., per tutto il periodo della loro dominazione è stata un fondamentale nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola, e sul suo suolo gli imperatori romani essero monumenti quali l'Arco d'Augusto e il Ponte di Tiberio, mentre durante il periodo rinascimentale, sotto i Malatesta, la sua corte è stata una delle più vivaci dell'epoca, ospitando artisti del calibro di Leonardo e producendo opere quali il Tempio Malatestiano. Nell''800 è stata poi una delle città più attive sul fronte rivoluzionario, ospitando molti dei moti volti all'unificazione, mentre durante la Seconda guerra mondiale la città fu teatro di duri scontri e aspri bombardamenti, ma anche di una fiera resistenza partigiana, che gli tributò l'onore di una medaglia d'oro al valore civile. Negli ultimi anni infine è divenuta uno dei poli fieristici e congressuali più importanti a livello italiano, e a volte anche europeo. (da wikipedia)

Territorio

Rimini è situata in una zona pianeggiante sulla costa adriatica, nella parte sud-orientale della regione Emilia-Romagna. È bagnata da quattro fiumi: l'Ausa, il Marano, l'Uso e il Marecchia, che dà il nome a parte della provincia (Valmarecchia; l'altra area è detta Valconca, dal nome di un altro corso d'acqua). Il corso del Marecchia è stato deviato in epoca recente - in base ad un progetto dell'architetto Rutelli, - per eliminare le periodiche inondazioni. La parte terminale del fiume è stata bonificata: una volta paludosa (pur all'interno della città) ora è un vasto parco verde attraversato da piste ciclabili, dotato di aree ricreative per bambini e con un lago artificiale, realizzato estraendo la ghiaia che assicurava la stabilità del Ponte di Tiberio, mentre la foce è stata mantenuta allagata, anche se sotto forma di canale "cieco" lungo circa 500 metri, per mantenere attivo il Porto Canale della città.
La città è inoltre dominata da un colle, detto di Covignano (dal nome della frazione in cui si trova), che raggiunge i 152 m di altezza, e che arriva a lambire parte dell'abitato cittadino.

Nell'entroterra infine comunica con il versante tirrenico dell'Appennino attraverso il Passo di Viamaggio, per cui passa l'antico itinerario che da Rimini giunge a Sansepolcro.
È la città italiana più vicina alla Repubblica di San Marino, alla quale è collegata con una "c.d. superstrada" costruita con fondi statunitensi dopo la seconda guerra mondiale sul tracciato della vecchia ferrovia internazionale Rimini-San Marino, sospesa e poi soppressa nel 1944 a causa dei bombardamenti alleati. La superstrada ha sostituito la vecchia strada consolare romana con alcune rettifiche del tracciato. La via romana, che iniziava dalla Porta Montanara, giungeva al confine di stato passando a fianco del Colle di Covignano e vicino all'attuale Museo dell'Aviazione. Il tracciato attuale della superstrada, invece, attraversa il territorio comunale di Coriano presso Cerasolo Ausa, prima di giungere a   di Serravalle, che è la prima località dopo il confine di Stato. È piena di intersezioni a raso, ragion per cui non è più una vera superstrada, ma una strada con un' infinità di capannoni commerciali.
La costa si presenta come una larghissima spiaggia, le cui acque sono molto basse e quindi particolarmente adatte alla balneazione.

Il primo stabilimento fu costruito nel 1843. Successivamente fu ampliato con un investimento del Comune. Comprendeva, tra l'altro, un ristorante, un bar, una sala per fumatori e «gabinetti da toeletta per le signore».
Alla fine del XIX secolo il quotidiano milanese Il Secolo affermava: "Senza paura di esagerazione, si può dire che lo Stabilimento bagni di Rimini è inconstrastabilmente il primo di tutt'Italia, vuoi per la bellezza della spiaggia, vuoi per le sontuose casine, per le principesche sale, per la dolcezza del clima, per la franca cortesia degli abitanti"[3]. Sul lungomare, esiste un tratto di pista ciclabile facente parte della estesissima Ciclovia Adriatica, che una volta completata, collegherà tutte le località della costa adriatica.

Rimini ha un clima di transizione fra quello mediterraneo e quello più continentale della vicina Pianura Padana, con aspetti peculiari talora dell'uno e talora dell'altro che permettono di classificarlo come clima a cavallo tra quello temperato sublitoraneo e quello temperato subcontinentale.

Le estati sono generalmente molto calde, ma grazie alla quasi mai assente ventilazione dai quadranti orientali (brezza di mare) durante il giorno le temperature massime difficilmente superano i 32º (anche se con tassi di umidità molto elevati), tranne in condizioni del vento catabatico proveniente da S/W (il Garbino o Libeccio) che discendendo dai monti si riscalda e porta temperature che possono raggiungere anche punte di 38-40º ma con tassi di umidità bassissimi. Gli inverni sono invece nel complesso freddi e umidi con caratteristiche più spesso padane che mediterranee. Si contano, infatti, mediamente 46 giorni con temperature minime uguali o inferiori a 0º e anche la nebbia è un fenomeno tutt'altro che raro anche se generalmente non si presenta così fitta e persistente come in Pianura Padana e solo in rarissimi casi da luogo alla micidiale "galaverna" (nebbia congelantesi) tipica invece della regione sopracitata. Nonostante questi caratteristiche nettamente continentali l'influenza mitigatrice del mare si fa sentire e tiene le temperature quasi sempre di 1-3º gradi più alte tra ottobre e marzo e più basse tra aprile e settembre di quelle delle altre città di pianura della Romagna. Tra l'altro (anche se con maggiore rarità) il fenomeno del Garbino si può verificare anche in inverno quando porta a vertiginosi, quanto momentanei, incrementi della temperatura. Autunno e primavera sono le stagioni di passaggio per antonomasia e possono presentarsi come un prosieguo delle stagione appena finita, o come un anticipo di quella futura.

Rimini è una città moderatamente ventosa (e questo ha anche il vantaggio di tenere solitamente più basso il livello delle polveri sottili) e viene attraversata generalmente da tutti i venti. Il più frequente è quello da N/E che si presenta in estate sotto forma di brezza di mare e in inverno sotto forma del freddo e impetuoso (con punte che hanno passato i 150 km/h nel settembre del 2004) vento di Bora, che precede solitamente le ondate di freddo ma che da solo non è in grado di portare la neve, tranne che in rare eccezioni. Il vento più freddo invece è il Ponente che in inverno raccoglie il freddo accumulatosi (a seguito di un'irruzione fredda) nel "catino padano" e, trascinandolo verso la città, è praticamente l’unico vento capace di portare la neve sulla costa.

Il regime pluviometrico presenta un andamento sostanzialmente simile a quello caratteristico del tipo "Litoraneo padano" con una piovosità totale annua che mediamente si attesta sui 754 mm, abbastanza equamente distribuiti durante l'anno, con un massimo nella stagione autunnale (229 mm) ed un minimo relativo in inverno. La primavera ha invece una piovosità di 173 mm. La stagione estiva presenta una media di 188 mm di precipitazioni, che si presentano generalmente sotto forma di temporali anche violenti, sempre più rari però in questi ultimi anni e che hanno fatto diminuire sensibilmente i quantitativi medi di pioggia estiva. Come già detto, con i suoi 164 mm l'inverno è invece la stagione più asciutta, anche se in questo periodo non è raro che le precipitazioni assumano carattere nevoso, con accumuli generalmente scarsi, ma che a seguito di irruzioni fredde particolarmente intense possono risultare sorprendentemente ingenti (in passato anche superiori a 30 cm ora faticano a oltrepassare i 10) per una città costiera. Non a caso la media trentennale 61-90 di accumulo nevoso annuo è di 24.5 cm (uno dei più alti di tutte le città costiere dell'Italia e del Mediterraneo intero), comunque molto diminuito rispetto agli anni '60 del secolo scorso quando si avevano accumuli medi di 35/40 cm per inverno, con quello del 1962/'63 che risultò il più nevoso dall'inizio delle rilevazioni, portando a ben 103 cm di accumulo totale. L'anno 2010 ha visto, dopo 19 anni, il ritorno di serie nevicate che hanno portato l'accumulo annuo a 74 cm, interrompendo la serie di inverni meno nevosi degli anni 90 e 2000. L'evento di dicembre 2010 risulta il più forte dal 1991.

La nevicata più intensa ricordabile a memoria d'uomo è quella dell'11 febbraio 1929, che si protrasse per ben cinque giorni consecutivi e depositò al suolo, a seconda dei luoghi ma soprattutto delle fonti, fra i 130 e i 195 cm di neve) ma con accumuli che in alcuni luoghi, a causa del vento, arrivarono anche a 300 cm. L'episodio è citato nel celebre film Amarcord di Federico Fellini. In tempi più recenti, un'altra nevicata notevole è stata quella del 6 e 7 febbraio 1967, quando caddero 80 cm di neve in poche ore. Questa resta la più intensa nevicata dal dopoguerra ad oggi.

Realizzazione: Ernesto Paleani Editore

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