1999 Serravalle di Carda.
Itinerari e confinazioni antiche e Loca sanctorum
Raccolta di studi sui beni culturali ed ambientali
vol. 4.
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Quando nel lontano 1977 ebbi occasione di
visitare Serravalle di Carda con la curiosità di
conoscere le mie antiche radici, ancora non
avevo la cognizione che questa sarebbe stata la
causa della trasformazione della mia vita, oggi,
dedicata alla storia e alla indagine dei primi
stanziamenti umani.
L’aria che respiravo la
sentivo aria di casa.
Il verde che mi
circondava mi dava una forte carica spirituale,
che nel tempo mi ha aiutato a capire, perchè in
questa zona vi erano tante chiese e centri di
culto antichi.
In quell’agosto 1977 vedere la
chiesa di S. Maria Assunta, centro di culto
cristiano documentato fin dal 1125, in completo
stato di abbandono con ancora le tombe dei miei
avi conservate sotto il pavimento della chiesa
ed i documenti dell’archivio della canonica
sporchi, rovinati, rosicchiati dai topi, mi
aveva maturato un senso di rabbia nei confronti
di tutti coloro che, per il modernismo, avevano
rinunciato a proteggere il luogo sacro: il
paganesimo aveva dopo duemila anni ripreso il
sopravvento.
Il Dio Marte che era stato
trovato sul Monte Nerone aveva avuto la stessa
vicissitudine: con l’avvento del cristianesimo:
il paganesimo era stato dimenticato.
Era mio
compito onorare i luoghi dove la mia Famiglia
aveva custodito e retto la cura delle chiese:
Parrocchia di S. Cristoforo della Carda
[parroci: D. Silvestro Paleani (1714-1716), D.
Antonio Paleani (1744-1800)]; Parrocchia di S.
Lorenzo di Carda [parroco: D. Giovanni Matteo
Paleani (1758-1760)]; Parrocchia di S. Maria
Assunta in Serravalle [parroco: D. Silvestro
Paleani (1717-1745)]; Abbazia di S. Pietro di
Massa di Monte Nerone [cappellano: D. Silvestro
Paleani (1711)]; e nel territorio verso Frontone
nella Pieve di S. Savino parroco il serravallese
D. Giovanni Paleani (1890-1917).
Aver
abbandonato la chiesa di S. Maria Assunta, per
costruirne una nuova che la riempie con tutta la
sua freddezza del presente, è stato un affronto
alla storia, un insulto alla cristianità, una
offesa all’arte. A causa del crollo del tetto -
parte di esso è stato coperto con dei lavori
straordinari da parte della Confraternita del
SS. Sacramento e del Rosario e così anche la
torre campanaria - con l’umidità e la pioggia si
è staccato l’intonaco interno che ha dato alla
luce degli affreschi sulle pareti, che speriamo
siano recuperati al più presto.
Ringrazio per
questo Edmondo Luchetti, priore della
Confraternita del SS. Sacramento e del Rosario,
per avermi dato l’occasione di dedicare a
Serravalle una mostra sulla sua storia e questa
pubblicazione.
Spero che i serravallesi,
custodi delle loro lontane origini, siano i
promotori e gli artefici del recupero della
chiesa di S. Maria Assunta posta nel piano del
Trivium al centro di un itinerario antico e
punto di riferimento di una confinazione che
ritorna indietro nel tempo tra Umbria antica e
Ager Gallicus.
Questa pubblicazione vuol
essere una prima indagine su di un territorio -
di cui fino ad oggi nulla era stato scritto di
là di brevi interventi d'alcuni autori - che da
sempre è stato abitato, ma non avendo riportato
alla luce reperti antichi, non ha mai dato
spunto a ricerche specifiche.
Biblioteche lettura del testo:
Polo culturale di Eccellenza - Cagli - PU
Biblioteca comunale G. Anselmi - Cantiano - PU