2020 Leonardo da Vinci, San
Giovanni Battista con la ciotola nella mano destra
Iconografia ed iconologia. Indagine e ricerca,
(Attorno all’arte, 11) Pesaro 2020.
Seconda edizione aggiornata. ISBN
978-88-7658-232-5
È molto difficile per un editore saper
distinguere, nelle edizioni di carattere
scientifico, gli argomenti che possano risultare
inediti ed innovativi e che siano di facile
lettura. La mia esperienza nella ricerca sia nel
settore informatico che in quello archivistico
mi ha portato il più delle volte a fare una
scelta anche sugli autori che propongono ogni
giorno pubblicazioni di tutti i generi.
Su
specifico incarico di ricerca e di studio in
data 19 aprile 2018 ho approfondito l’indagine
su di un dipinto conservato in un caveau
bancario in Svizzera e così denominato: “San
Giovanni Battista con una ciotola nella mano
destra”.
L’opera è stata realizzata su di una
tavola di pioppo (cm. 55 x 42,5) con una tecnica
mista di olio e tempera ed è risultata ad occhio
nudo in ottima conservazione.
Prima di
iniziare a descrivere, motivare e determinare la
autenticità del dipinto vorrei precisare che la
stessa è stata soggetta ad esame dal prof.
Maurizio Marini, esperto d’arte, in Lugano il 18
febbraio 2009 e di cui mi e è stata fornita
copia della perizia.
Inoltre, mi sono stati
consegnati altri documenti di analisi dell’opera
e precisamente: le analisi scientifiche
effettuate dal “Laboratorio Scientifico del
Museo d’arte e scienza” di Gottfried Matthaes di
Milano fatte in Svizzera il 05.12.2016.
Le
mie analisi hanno ottenuto un risultato diverso
ma integrativo a quanto era stato fatto
precedentemente, in quanto non era stato preso
in esame un disegno di Leonardo conservato in
una collezione private ed esposto a Lugano, per
la prima volta in Svizzera, dal 16 ottobre 2011
all'8 gennaio 2012 nell'ambito delle iniziative
culturali con l'apertura del nuovo spazio
museale LAC (Lugano Arte e Cultura). Opera,
quindi, non conosciuta al Marini seppur scoperta
nel 1991. Non erano state prese in esame le
quattro ulteriori opere che si avvicinano come
iconografia alla nostra esaminata senza verifica
e senza aver fatto accenno al Trattato della
pittura dello stesso Leonardo, né trascrizioni
delle fonti archivistiche e le riprese
fotografiche storiche fatte dai laboratori su
commissione.
In base, poi, ad una mia tecnica
specifica di falso colore, utilizzando come mia
esclusiva tecnica i pantoni tipografici, ho
rilevato altri elementi particolari che in ogni
caso sono stati utili per verificare i
cambiamenti sulle “velature” tipiche del Maestro
ed hanno messo in risalto un particolare che
definisco “timbro dell’autore” come un sigillo
tipico di Leonardo.
La mia conclusione è che
l’opera è di mano di Leonardo da Vinci e può
essere datata tra il 1503 ed il 1506 essendo di
questo periodo alcuni schizzi per la mano
sinistra e l’inclinazione del viso.
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